giovedì 28 maggio 2009

La Formazione All'arrivo

La Metodologia Attiva utilizzata nella conduzione dei diversi moduli formativi alterna diverse situazioni e tipi di coinvolgimento da parte dei volontari. Ogni formatore ha a sua disposizione un’ampia gamma di strumenti didattici più o meno strutturati; possiamo citare il lavoro in piccoli gruppi per la discussione e il confronto rispetto a esperienze personali, la lezione frontale per i momenti orientativi e di informazione specifica nonché per la gestione dei momenti di riunione plenaria, lo studio dei casi per l’approfondimento di situazioni specifiche sulla base di esperienze realmente vissute da altri Volontari Europei, il gioco di ruolo (role-play) e le simulazioni per provocare processi di immedesimazione in situazioni verosimili e che, per analogia, possono ampliare la consapevolezza delle risorse e dei limiti personali nei diversi contesti. Uno spazio e un tempo appropriato vengono dedicati ad attività ed esercizi di conoscenza dei partecipanti al fine di poter strutturare agende formative il più possibile attinenti alle risorse e alle difficoltà presentate dai partecipanti; inoltre il contatto con la realtà dei volontari aumenta la possibilità di apertura e lo scambio di informazioni fra i partecipanti. Infine, per armonizzare le dinamiche interne al gruppo in formazione, vengono proposti esercizi di movimento e attivazione (energizer) e attività creative che stimolano l’utilizzo di altri codici comunicativi e arricchiscono la qualità delle informazioni a disposizione del gruppo.Ogni formatore si propone come “facilitatore dei processi di apprendimento” alternando nuovi stimoli/esercizi a momenti di condivisione e debriefing delle attività proposte; tale approccio è in grado di moltiplicare la capacità di analisi e il riconoscimento delle proprie principali risorse da parte dei partecipanti.



Anche questa formazione si fonda sui principi della Metodologia Attiva in precedenza citati. La partecipazione attiva dei volontari al processo di apprendimento linguistico è infatti premessa fondamentale per poter costruire insieme un percorso formativo che garantisca una rapida acquisizione della capacità linguistica. I corsi di lingua sono strettamente connessi e collegati allo sviluppo delle altre attività formative e questo permette di sviluppare le lezioni più efficacemente rispetto all’intera settimana formativa. Oltre alle lezioni della mattina si avranno anche due occasioni di gioco serali in cui l’uso della lingua italiana sarà condizione imprescindibile per partecipare alle attività. La formazione linguistica si avvale anche di test di conoscenza di elementi grammaticali della lingua italiana e di livello di conoscenza e comprensione dei vocaboli. Si tratta di prove oggettive che, utilizzate in ingresso, consentono di suddividere il gruppo in due livelli (base e avanzato). Una suddivisione in due gruppi permette infatti ai formatori linguistici di calibrare la lezione rispetto alle specifiche esigenze dei partecipanti e allo stesso tempo garantire una dinamica di lezione più propriamente efficace non essendo penalizzata da un numero eccessivo di discenti nella stessa aula. Utilizzate in chiusura dell’evento formativo, le prove oggettive consentono di misurare il grado di efficacia del corso e di restituire ai partecipanti un chiaro indicatore dei progressi effettuati durante la settimana, oltre a dare chiari indicazioni ai partecipanti sulle parti del programma che richiedono un maggiore approfondimento di studio.

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